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I datteri, le palme e le Oasi di Al Jufrah

03/30/12 | Viaggiare

C’è un luogo, una regione presa poco in considerazione perché non possiede le ricchezze archeologiche meta di turisti e viaggiatori, ma è comunque interessante per chi vuole approfondire e scoprire uno dei tanti aspetti di questo Paese.

La regione di Al Jufrah   (http://www.libyandates.com/)

Si tratta della regione di Al Jufrah ( الجفرة‎ ), posta esattamente nel centro geometrico della Libia e composta da un gruppo di oasi a partire da 400 km dalla costa fino a scendere più a sud. 
Che particolarità possiede questa regione per destare la mia curiosità?
Una singolarità legata all’ambiente e alle tradizioni culinarie che sono sempre un tema stimolante…
Questa ampia regione disseminata di oasi (Sokna, Waddan, Zellah, Hun e Al Fugha), ha nelle palme da dattero una risorsa importante. 
Una ricchezza che ha plasmato la cultura e le abitudini di questo Paese: dall’architettura alla religione, dalla lingua alla cucina. Qui la vita scorre ancora in maniera tradizionale e di conseguenza anche  le tecniche di coltivazione; ciò ha contribuito a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema: palme, altra vegetazione e i tradizionali sistemi di irrigazione si attivano a vicenda e in armonia.
Lo sapevate che in Libia esistono ben 95 varietà commerciali differenti di palme da dattero? (Ma fino a 400 sono le varietà che crescono spontanee o coltivate).
Tale fenomenale biodiversità è stata un’efficace arma di difesa naturale delle piantagioni libiche, poichè gli agenti patogeni che hanno sterminato intere monocolture in altri paesi (in Marocco ad esempio) qui non hanno fatto presa. 

Tante varietà (http://www.libyandates.com)

Ma prima di entrare nel vivo dell’uso dei datteri con qualche ricettina che preparerò e condividerò prossimamente, voglio accennare a un lavoro di cooperazione Italo-Libica creato per promuovere l’economia della zona.

Il progetto fu nominato Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nelle oasi di Al Jufrah, avviato nel 2009, fu finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e coordinato dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura Libico e Slow Food.
L’obiettivo era quello di sostenere lo sviluppo economico locale attraverso azioni a favore dei produttori di datteri di qualità e a tutela dell’agro-biodiversità della regione. Il progetto ha promosso la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alle diverse fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione del dattero. 

Un grappolo di datteri   (da http://www.libyandates.com/)

Un tempo, i datteri erano utilizzati per fornire sostentamento a nomadi e animali che vivevano e si spostavano nel deserto ed erano barattati con i cereali che crescevano lungo la costa. 

Al giorno d’oggi i datteri sono perfetti a colazione o come spuntino e sono un buon accompagna-mento per i formaggi, specie quelli più saporiti come i caprini, il gorgonzola e il pecorino stagionato. Sono un ingrediente importante per chi è vegetariano o meglio ancora vegan, data la sua natura pastosa per diventare la base di alcune preparazioni. 
Contengono zuccheri, fibre e pochissimi grassi, inoltre sono ricchi di sali  minerali, perciò sono una fonte di energia ideale per gli sportivi.
I frutti vengono commercializzati freschi, non trattati (di solito presentati nel loro grappolo), oppure vengono conservati pressati, o trasformati in sciroppo, aceto o dolciumi. 
Dalla linfa della palma invece si ricava un succo dissetante, dolce e altamente nutritivo, chiamato “lagbi“, che può anche essere caramellato.

Le diverse fasi di maturazione del dattero (dal sito http://www.libyandates.com/)

Nel sito di riferimento www.libyandates.com (in italiano, inglese e arabo) si trovano tutte le informazioni che vi sto raccontando e molte di più; è molto interessante perché ricco di documenti che analizzano le diverse proprietà e interazioni col territorio legate alla presenza della palma da dattero: la regione e le coltivazioni, il territorio, la storia, le oasi, le varietà biologiche e altri aspetti tecnico scientifici. Può fare una visita chi è interessato e curioso di approfondire cosa c’è dietro a un frutto che consumiamo senza conoscerne la storia 
Di seguito i LINK al documentario sui datteri delle Oasi di Al Jufrah di Walter Bencini, anche questo dal sito Libyan Dates:

PARTE 1  (durata 10 minuti):

PARTE 2  (durata 10 minuti):

PARTE 3 (durata 10 minuti):

The videos in English:       PART 1   –  PART 2  –   PART 3

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Comments | 4 comments

Commenti

  1. Ferengi in Addis dice

    6 Aprile 2012 alle 11:54

    Interessante, non sapevo esistessero tante differenti varietà di datteri!

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    Rispondi
  2. Tamerice dice

    6 Aprile 2012 alle 12:12

    Nemmeno io, in pratica è come le nostre uve o mele, solo che lo sappiamo per i prodotti di cui vediamo le coltivazioni. E similmente stanno facendo una denominazione d'origine per proteggerne la qualità

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    Rispondi
  3. TuristadiMestiere dice

    10 Aprile 2012 alle 16:42

    non avevo davvero idea di una simile varietà, pensavo al dattero come a un frutto che non potesse che essere unico, nella forma, nel sapore e nel colore! 😛 Invece scopro che ci sono addirittura 400 varietà riconosciute!!! Interessantissimo!

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    Rispondi
  4. Tamerice dice

    11 Aprile 2012 alle 10:55

    … e in più si possono mangiare anche freschi. Aspettiamo ottobre.

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    Rispondi

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