Le pietre rosa, grigie, arancioni e bianche, già bellissime nella loro natura, qui vengono esaltate con la lavorazione liscia o a coste, intatte o scandite nel ritmo del taglio che le forma oppure in splendidi rilievi. Una città che un tempo era uno dei porti più importanti del Mediterraneo – oggi insabbiato e scomparso – Leptis possiede ciò che poteva avere una città latina di prim’ordine, teatro, anfiteatro e stadio, terme con piscine, mercato, foro, basilica e tempio. Splendida, affascinante e grandissima.
Medusa orna i portici del foro di Leptis Magna |
Leptis Magna; colonne collocate in fila dopo gli scavi |
Sabratha: teatro |
Cristina dice
Lo so è un commento un po' scontato ma… che pietre meravigliose!!
Viaggi e Baci dice
Manuela, non vedevo l'ora di leggerti perchè sapevo che avresti parlato di questi luoghi.
Da oltre 10 anni ho in libreria una guida Polaris intitolata "Libia archeologica e romana" fatta benissimo e sogno di visitare questo paese e questi siti. Non so davvero come ringraziarti per averli condivisi con noi e mi mangio le mani per aver ristretto il numero di foto a 3 …
Tornerò comunque a trovarti per vedere cos'altro pubblicherai a tal proposito
Federica dice
anche io avrei voluto postare Sabratha: quando ho letto il tema di monica ho pensato immediatamente a quell'anfiteatro e il bagno fatto proprio vicino a quelle rovine! Poi però mi son ricordata che il cd con le foto me lo devo far dare da soli 8 anni 😛 ormai ci ho perso le speranze!
il posto della Libia che più mi è rimasto nel cuore però è Ghadames!
SuSter dice
E' vero! le due città sono molto diverse e diversa è l'atmosfera e il fascino che emanano. Leptis magna è nata come città di rappresentanza, voluta dall'imperatore Settimio severo, che qui nacque, come una sorta di altra Roma nelle colonie d'Africa, visto che su queste coste si era spostato a quell'epoca il baricentro economico e anche culturale dell'impero, e Leptis si trovava in una posizione strategica per quanto riguardava i traffici marittimi, ultimo approdo prima del golfo di Sirt.
Sabratha invece è nata come centro residenziale della borghesia mercantile e della nobiltà di provincia ed aveva un'importanza più commerciale che rappresentativa, da cui un minor uso dei marmi e un prevalere di quella pietra rossiccia con cui erano fatte la maggior parte delle costruzioni.
tra i due teatri però ho amato molto di più quello di Leptis Magna e la sua spettacolare vista sul mare.
Pensando alle pietre mi vengono in mente i granai fortezza di Kabaw, scavati nella roccia, come la sua criptomoschea sotterranea… certo che la Libia offre davvero una grande varietà di paesaggi… pietrosi!
Tamerice dice
Ti confermo, i colori sono rosati come la stessa sabbia, però non dappertutto, a pochi km da Sabratha c'è una spiaggia chiara con un mare spettacolare.
Tamerice dice
L'ho letta a spizzichi, ce l'ho, anzi avevo… 🙁 in un cassetto a Tripoli. Chissà quando ci tornerò… Comunque se sarà, andremo insieme nel deserto coi bimbi; prima della guerra c'era un tour operator che allestiva un villaggio di tende da fiaba…
Tamerice dice
Cara Federica, Ghadames mi manca… come mi mancano tanti luoghi della stessa Tripoli e una gran parte di Libia, praticamente ho visitato "solo" la Tripolitania, spero di recuperare 😉
Tamerice dice
Eh eh qui si fanno confronti tra rubini e smeraldi, un posto più bello dell'altro… Effettivamente le pietre in questo Paese sono state sfruttate al meglio delle loro potenzialità. A volte sono splendide anche allo stato naturale.
A presto
Viaggi e Baci dice
inshallà!