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La mucca che ride

06/16/11 | Arab Style

Tanto per non essere sempre seri e buttarla sul leggero mi viene in mente una cosa.
I primi tempi in cui stavo a Tripoli, nel 2006, di supermercati grandi non ce n’erano o almeno, io non ne conoscevo.
C’erano quelle pittoresche e stipatissime botteghe, a volte di pochi metri quadri, che però ti salvavano l’esistenza perchè avevano di tutto. Magari una sola marca, un solo prodotto per categoria (anche se in realtà c’era spesso una discreta scelta di varie merci) ma di sicuro potevi trovare l’occorrente per lavarti i panni o i piatti col detersivo oppure farti una doccia e pulirti i capelli (con la sabbia che c’è potete immaginare quanto ce ne sia bisogno…) oppure mangiare qualcosa di dolce o salato o meglio ancora, bere e a volontà. Insomma ciò che davvero serve.
Il bello di queste botteghe è che sono (e torniamo pure al presente) diffusissime: tutti i quartieri – di qualsiasi livello sociale – ne hanno una o più,  fai pochi passi e ti trovi la botteguccia senza prendere l’auto.
Un prodotto, un marchio che imperava dappertutto e ti tormentava era “La vache qui rit“. Si tratta di un normale formaggino, quelli triangolari morbidi che diamo ai bambini, ma che usavamo anche noi sul meraviglioso pane libico.
In Italia questa marca non va per la maggiore.
Questa facciona di mucca rossa con un inverosimile sorriso a bocca aperta e le orecchie decorate con degli improbabili orecchini che riproducono la scatolina col suddetto viso (si chiama effetto Droste), mi dava sui nervi e mi faceva ridere allo stesso tempo. Quella facciona te la trovavi moltiplicata sugli scaffali, ma non bastava: ti sorrideva sui cartelloni appesi fuori dai negozi o appoggiati a ingombrare i marciapiedi in dimensione gigante, sui vetri delle botteghe, sui camioncini e poi nei bidoni della spazzatura e ancora per terra sugli stradoni impolverati di sabbia. Qualcuno l’ha pure riprodotta a mano, dipingendola sul muro che delimitava la bottega…
Un tormentone. 
Per fortuna con gli anni, il mercato si è allargato, nuovi prodotti sono arrivati e la presenza della bovina sorridente si è ridimensionata.

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Comments | 4 comments

Commenti

  1. maaleeesh dice

    30 Giugno 2011 alle 23:15

    haha, pure in Libano stessa storia, questa vache qui rit e l'altro, il kiri.
    cerchi uno yogurt e, a parte il barattolone del laban, ce n'e' un piccolo scaffale nascosto da qualche parte, ma se cerchi il formaggino… decine e decine di scatole belle impilate

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  2. Tamerice dice

    30 Giugno 2011 alle 23:49

    Il kiri non è passato da noi o almeno, non lo ricordo. L'invasione della mucca nasona quindi non si è fermata al Nordafrica … 🙂

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  3. Fre dice

    15 Novembre 2011 alle 20:58

    io addirittura l'ho vista in kenya…la mucca nasona! scusate l'intrusione 🙂

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  4. Tamerice dice

    15 Novembre 2011 alle 21:34

    Ma quale intrusione @Fre, sei la benvenuta! 😉
    La mucca sì che è intrusa, anche in Kenya non si può più stare tranquilli… 😀

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